Da qualche anno UBS pubblica e rivede regolarmente il suo indicatore di competitività dei Cantoni. Precisiamo che questo indicatore più che la competitività delle economie cantonali misura l’attrattiva dei Cantoni come possibili localizzazioni di nuove aziende. Si tratta di una misura che si ottiene mescolando e ponderando i valori di più di 50 variabili che possono influenzare la scelta della localizzazione da parte di un’azienda. Si tratta di variabili che informano sulla situazione in materia di innovazione tecnologica, struttura economica, livello di formazione della popolazione attiva, mercato del lavoro, accessibilità, dimensioni del mercato, finanze dello Stato e costi di produzione.
Come nella grande cucina, anche nel calcolo di questo indicatore degli indicatori l’arte sta naturalmente nel modo di mescolare gli ingredienti. Nel nostro caso, la «giusta» combinazione delle variabili viene calcolata con metodi statistici che stimano, partendo dai valori disponibili, il peso che sarà attribuito a ciascuna variabile in ciascun Cantone nel calcolo del valore dell’indicatore aggregato, limitando al minimo, quindi, la soggettività nelle scelte. Ricordiamo ancora che il valore massimo che questo indicatore può raggiungere raggiungere è 100 mentre il minimo, ovviamente, è zero.
Stando alle stime per il 2018, pubblicate un paio di settimane fa, il Cantone più competitivo, con un indicatore di competitività uguale a 100, è Zugo. Il meno competitivo, invece, è il Giura, con un indicatore pari a 35. UBS ha anche stabilito delle classi di competitività. I Cantoni top competitivi sono quelli che hanno un indicatore superiore a 90, ossia Zugo, Zurigo e Basilea. Vengono poi, con valori dell’indicatore tra 75 e 90, 4 Cantoni altamente competitivi. In posizione solida, con un valore dell’indicatore tra 60 e 75 sono invece 11 Cantoni. Questa è la categoria mediana, quella che raccoglie il maggior numero di Cantoni. Ci sono poi ancora due categorie con 5, rispettivamente 3 Cantoni, che hanno un valore dell’indicatore di competitività moderato o modesto. L’indicatore è moderato se il suo valore si trova tra 50 e 60 e modesto invece quando è inferiore a 50.
Il Ticino guida il gruppo dei Cantoni con competitività moderata. Con un valore dell’indicatore di competitività pari a 57,9 è arrivato oramai quasi alla soglia della categoria dei Cantoni con competitività solida, migliorando le sue posizioni da un anno di stima all’altro. Ricordiamo che, nel 2016, il nostro Cantone si trovava ancora in coda ai Cantoni con competitività moderata, con un valore dell’indicatore pari a 51,4. È certo che la realizzazione dell’Alptransit ha contribuito a migliorare la sua accessibilità. Stando ai ricercatori dell’UBS con le riforme fiscali dello scorso anno è migliorata in Ticino, rispetto agli altri Cantoni, anche la situazione in materia di costi per le aziende. È pure possibile che la migliorata situazione delle finanze del Cantone abbia incentivato di qualche punto il valore dell’indicatore di competitività del Ticino. Tuttavia è difficile che il Cantone, con la struttura economica che si ritrova possa, in futuro, far aumentare ancora di molto il suo indicatore di competitività. E questo perché si tratta di un Cantone periferico rispetto al resto del paese. Se consideriamo infatti la distribuzione dei valori dell’indicatore per sotto-regioni ci accorgiamo che i valori più bassi si ritrovano nei distretti dei Cantoni alpini e del Giura , mentre i più alti riguardano i distretti dei Cantoni di quella che ci si è abituati a chiamare la «Greater Zurich Area». Di conseguenza, ulteriori miglioramenti nell’indice di competitività del Ticino potranno essere ottenuti solo nella misura in cui migliora ancora di più la sua accessibilità nei confronti del polo economico zurighese. Almeno sino a quando UBS continuerà a dare un peso così importante alla possibilità di accedere al mercato nazionale. Se dovesse invece tener conto nel suo calcolo anche della propensione dell’economia cantonale verso l’esportazione, è probabile che si arriverebbe a una classifica ben diversa. In questo caso il Giura, grazie all’industria degli orologi, non occuperebbe più l’ultimo posto e il Ticino si installerebbe almeno nel bel mezzo della categoria dei Cantoni con valori solidi di competitività.