CH oggi e domani: antologia di problemi e politiche economiche

/ 06.11.2017
di Angelo Rossi

C’è certamente molto da dire sulla raccolta di saggi curata da Sergio Rossi che Dadò ha pubblicato di recente con il titolo L’economia elvetica nella globalizzazione. Gli aspetti da trattare superano però largamente le possibilità di commento che offre la presente rubrica. Per forza di cose mi occuperò quindi solo di alcuni di essi con la speranza di stimolare i lettori a leggere il libro per farsene da soli un’idea più completa. Comincerò con un’osservazione di carattere generale. Libri sull’attualità e sul futuro dell’economia svizzera se ne pubblicano sempre parecchi, in tedesco e in francese. Diciamo che raramente questi testi superano il S. Gottardo. Ci vorrebbe forse una galleria di base culturale per far sì che i lettori ticinesi possano avere un accesso più facile a questo tipo di letteratura. Tenendo presente questa lacuna forse potremmo aggiungere, all’attuale dibattito sui vantaggi per i ticinesi di sapere il tedesco, un nuovo argomento: il tedesco è indispensabile per aver accesso ad almeno l’80% di quanto viene pubblicato sulla Svizzera. Vi sono traduzioni in italiano: ma sono rare e, ovviamente, appaiono con un ritardo di almeno due anni sulla pubblicazione nella lingua madre degli autori.

Il primo merito degli autori che hanno contribuito all’antologia di Rossi è quindi quello di aver contribuito a riempire, in parte almeno, il fossato che esiste nell’informazione economica tra la Svizzera italiana e le regioni linguistiche maggiori del paese. Il secondo merito è che più autori hanno tentato di trattare il tema, che il curatore aveva loro affidato, non solo a livello nazionale ma anche nell’ottica di chi vive a sud delle Alpi. C’è poi un terzo merito che, questa volta, va attribuito a chi ha curato l’edizione del libro. Si tratta della composizione del team degli autori. Se tralasciamo Silvano Toppi e Remigio Ratti che rappresentano la generazione dei pensionati, si tratta di studiosi dei problemi economici che si trovano nel mezzo della loro carriera quando non addirittura all’inizio della stessa. Fa quindi ben sperare sulla possibilità di ottenere consulenze di qualità sul futuro della nostra economia. Tanto più che almeno il 40% degli autori lavora presso la SUPSI ed è quindi portato, più di quanto non sia sempre possibile negli istituti universitari, ad occuparsi degli aspetti concreti dei problemi e delle politiche economiche.

I nostri lettori vorranno però sapere anche di che cosa si parla nel libro curato da Sergio Rossi. Il contenuto di questo libro è distribuito in dieci capitoli, un’introduzione curata da Rossi e una conclusione di Silvano Toppi. Ogni capitolo tocca un tema importante per il presente o il prossimo futuro della nostra economia. Per il curatore il libro si comporrebbe di due parti. La prima, con i capitoli da 1 a 5 è una visione d’assieme sulla situazione economica e le caratteristiche dell’economia svizzera. In questa parte troviamo oltre a un capitolo iniziale di Rossi e Vallet sulla situazione e le prospettive della nostra economia, quattro altri capitoli che si occupano di aspetti e tendenze di sviluppo importanti. Abbiamo poi due capitoli dedicati ai fattori di produzione. Fabio Losa tratta, da par suo, il mercato del lavoro. Ronny Bianchi, invece, si concentra non sul capitale, ma sulla produttività e sulle differenze che corrono tra i diversi settori di produzione. Gli altri due capitoli di questa prima parte sono dedicate all’intervento dello Stato. Sabina Rigozzi e Samuele Vorpe si occupano dei flussi finanziari e della fiscalità tenendo conto che la Svizzera è uno stato federalista che accorda quindi larghe autonomie in questo campo a Cantoni e Comuni.

Da parte loro Jean-Michel Bonvin e Aris Martinelli analizzano la politica sociale e quella migratoria. A detta del curatore la seconda parte sarebbe focalizzata su alcuni «macro-elementi dell’economia svizzera» come la formazione e il capitale umano, presentato nel capitolo 6 da Danuscia Tschudi, le attività di ricerca che vengono analizzate da Sigfried Alberton nel capitolo 7, il sistema bancario trattato da Pietro Nosetti nel capitolo 8, i trasporti e le grandi infrastrutture di cui si occupa Remigio Ratti nel capitolo 9 e, nell’ultimo capitolo, la sanità e le scienze mediche esaminate da Luca Crivelli e Amalia Mirante. Come si sa il problema delle antologie è sempre quello di tracciare un limite tra i temi (o gli autori) da trattare e quelli da lasciar fuori. Il menù di questa antologia economica è ricco e potrebbe creare, già in questa versione, qualche problema digestivo ai non addetti ai lavori. Ciò nonostante chi scrive avrebbe aggiunto almeno due altri capitoli per parlare in uno della politica energetica e nell’altro dello sviluppo territoriale.