La stagione turistica 2018 si sta chiudendo in Ticino con risultati che dagli specialisti vengono giudicati come magri. C’era da aspettarselo! Dopo un anno strepitoso, come il 2017, dove, grazie all’apertura della galleria ferroviaria di base del S. Gottardo, i numeri degli arrivi e quelli dei pernottamenti in albergo erano aumentati, in misura straordinaria, l’evoluzione dei flussi turistici ha ritrovato i ritmi modesti degli anni precedenti. Di questo sono oramai convinti anche i responsabili del settore che, nei loro commenti ai dati del mese di agosto, parlano per l’appunto del 2017 come di un anno eccezionale con risultati che saranno difficili da ritrovare.
Alla ricerca di possibili fattori che hanno influenzato in modo negativo l’evoluzione dei flussi turistici in Ticino, i responsabili del nostro turismo hanno ora trovato un nuovo colpevole: l’Airbnb. L’Airbnb (in analogia con i «Bed and Breakfast» la sigla significa «materassi gonfiabili e colazione») è una comunità virtuale che consente al privato che ha una o più camere disponibili nella propria abitazione di affittarle a turisti che vorrebbero soggiornare nella sua zona. Airbnb è nata nel 2007, l’anno di nascita dello Smartphone, a San Francisco e, nel corso degli ultimi dieci anni, si è diffusa in tutto il mondo. Non si sa quanti letti siano oggi disponibili in case e appartamenti Airbnb. Una fonte li stima a circa 40’000 per tutta la Svizzera, ossia a un po’ più di un quarto dei letti di albergo. In certe destinazioni turistiche, come, per citare un solo caso, Barcellona, la loro proporzione è cosi grande da aver fatto nascere movimenti di protesta tra la popolazione che, praticamente, non riesce più a trovare un appartamento a buon mercato nel centro per la concorrenza dei clienti Airbnb. I vantaggi di questa offerta ricettiva sono il prezzo, di solito inferiore a quello della camera di albergo, la facilità con la quale si può trovare un alloggio disponibile e l’assoluta carenza di qualsiasi intervento regolativo, al di là delle istruzioni per raggiungere e avere accesso alla camera. Gli svantaggi sono naturalmente la carenza di servizi al cliente.
Ma torniamo al turismo ticinese. Commentando i nuovi risultati della statistica turistica i responsabili del settore argomentano che, se teniamo conto dei pernottamenti in residenze Airbnb, il numero dei pernottamenti in albergo non sarebbe diminuito quest’anno rispetto, si pensa, alla stagione 2016. Lo sviluppo dei pernottamenti in appartamenti Airbnb cannibalizzerebbe dunque i pernottamenti in albergo. In parte bisogna dar loro ragione. Il pernottamento in un appartamento Airbnb costa di solito meno che un pernottamento in albergo. Di conseguenza è possibile che i turisti, particolarmente i giovani, siano particolarmente attratti da questa nuova struttura ricettiva. Ma quanto sta succedendo in Ticino, in materia di aumento dell’offerta di letti Airbnb, sta succedendo anche in quelle regioni turistiche svizzere che, per il 2018, annunciano invece risultati più che positivi in materia di aumento degli arrivi e dei pernottamenti in albergo. La domanda che ci si può porre è perché nella maggioranza delle altre regioni l’effetto di cannibalizzazione dei pernottamenti in albergo da parte di Airbnb non ha determinato una diminuzione del numero dei pernottamenti in albergo. La risposta alla stessa è che, in anni normali, queste altre regioni sono turisticamente maggiormente attrattive. In particolare lo sono le regioni urbane che conoscono attualmente i tassi di aumento maggiori dei flussi turistici, pur essendo, nel medesimo tempo, le regioni nelle quali si concentra la maggiore offerta di camere Airbnb.
In altre parole, nelle regioni di grande attrattiva turistica l’aumento dell’offerta di letti Airbnb non ha influenzato negativamente i pernottamenti in albergo. A Zurigo, anzi, l’offerta di letti in albergo continua ad aumentare. Nei prossimi anni si prevede addirittura di crearne ancora 3000. L’offerta Airbnb sembra così avere un impatto negativo sui pernottamenti in albergo solo nelle regioni di scarsa attrattiva turistica. Ma resta ancora da vedere se è proprio così.