Un festival internazionale di musica antica dalle dimensioni relativamente ridotte, ma non per questo di trascurabile importanza: i gruppi che nel corso degli anni sono stati invitati ad esibirsi disegnano, con l’originalità della loro proposta, un cartellone unico nel suo genere nel nostro cantone. Anche per questa decima edizione dei Concerti delle Camelie basta una breve scorsa al programma per trovare motivi di interesse e curiosità, sia per ciò che riguarda la strumentazione scelta per le varie serate, sia per il repertorio che ognuna delle formazioni ha in serbo.
Si inizia venerdì 23 marzo 2018 con il flauto dolce di Maurice Steger. Se esiste uno strumento che incuriosice nel repertorio barocco, è questo piccolo fiato in legno. Il suo timbro inconfondibile lo rende unico, ma quello che è interessante è notare come, nella sua apparente semplicità esso sia in grado di ricoprire ruoli da protagonista. L’esperto Maurice Steger sarà accompagnato da Fiorenza de Donatis al violino, Sebastian Wienand al cembalo e Hille Perl alla viola da gamba. Eseguiranno musiche di D. Castello, A. Vivaldi, A. Falconiero, T. Merula, A. Caldara, G.H. Hasse, D. Scarlatti.
Il 6 aprile, invece, la serata sarà dedicata a un’esplorazione nel mondo degli strumenti a corda. Duilio Galfetti, al mandolino e Luca Pianca, alla tiorba e alla chitarra, proporranno un’escursione attraverso melodie e temi del Settecento italiano, con musiche di Scarlatti, Piccone, Sammartini e Arrigoni.
Spetterà invece al violinista Fabio Biondi, formidabile esecutore e direttore d’orchestra, condurre venerdì 13 aprile il pubblico in una esplorazione del repertorio barocco per violino. Sotto il titolo di Storia del violino in Italia, Biondi e il suo ensemble Europa galante eseguiranno una scelta di brani di A. Corelli, A. Vivaldi, F. Geminiani, G. Tartini, F.M. Veracini, P.A. Locatelli.
Concluderà il festival, venerdì 20 aprile, l’ensemble vocale Voces Suaves, fondato da Tobias Wicky nel 2012 e di cui fanno parte otto soliste. In programma alcuni dei più bei madrigali di Claudio Monteverdi.
Come negli scorsi anni i concerti saranno introdotti dai musicologi Giada Marsadri, e Giuseppe Clericetti, i quali aiuteranno il pubblico a calarsi nell’epoca e a comprendere il carattere delle composizioni eseguite.
Informazioni e dettagli su