Il nuovo Lux ha 60 anni

Anniversari - Un programma di festeggiamenti speciale per rilanciare un’importante sala che ha fatto la storia del cinema ticinese
/ 03.12.2018
di Nicola Mazzi

I 60 anni sono un traguardo importante che sarà festeggiato, dal 19 al 23 dicembre, con diverse manifestazioni perché il Lux di Massagno è stato ed è tuttora un punto di riferimento importante non solo per il Luganese, ma per tutto il Cantone.Per ripercorrere la storia di questa struttura e per capire come si sta trasformando abbiamo intervistato il responsabile della sala, Joel Fioroni.«Il cinema è stato inaugurato nel dicembre del 1958. Un progetto ampio, fortemente voluto dalla parrocchia di Massagno e che comprendeva anche il salone Cosmo sotto la sala cinematografica.

All’inizio e per alcuni anni è stato gestito da una SA, la Cinema LUX SA, e programmato dalla AutoCineSonoro una società anonima che controllava oltre al Lux un’ottantina di sale parrocchiali in tutto il Ticino».Ma da subito non sono mancati i problemi finanziari. Ce lo ricorda lo stesso Fioroni. «Effettivamente la sala ha sempre fatto fatica a sopravvivere. Per diverse ragioni. Anzitutto è piuttosto grande e può contenere fino a 300 persone. Ammortizzarla non è semplice. Inoltre, a quel tempo, doveva vedersela con altre sale cinematografiche presenti nella regione. Pochi anni dopo la costruzione è perciò stato deciso di farla gestire della famiglia Tami, che già si occupava di altre sale con la Supercinema SA. Ma anche loro si sono accorti delle difficoltà e della poca produttività del Lux.

Hanno quindi abbandonato la gestione e il cinema è finito nelle mani dell’Aspac, a quel tempo diretta da Andrea Incerti e che gestiva pure il Cittadella. Si è quindi creato un collegamento importante tra le due strutture che è andato avanti per una decina d’anni. Ma anche in quel caso il deficit diventò ingestibile e la società decise di lasciare il Lux che quindi tornò nelle mani del Comune. Eravamo a cavallo tra gli anni 80 e 90 e la sala veniva usata solo per conferenze o manifestazioni puntuali».Vedere il Lux quasi sempre vuoto e poco frequentato faceva male ai massagnesi, come al direttore delle scuole Fabrizio Quadranti. «Lui insistette affinché si ridesse vita alla sala e convinse Maurice Nguyen, che lavorava all’Atlantic Cinema, a prenderla in mano. Grazie a lui riprese vigore e i film tornarono in modo regolare durante la settimana. Nguyen ha gestito il Lux sino a 3 anni or sono proiettando film d’autore che altrove non si potevano trovare. Gli è quindi subentrato il CISA, continuando con lo spirito positivo di Maurice e con qualche miglioria. Con il trasloco a Locarno della scuola, dall’inizio di quest’anno lo gestisco io».Sessant’anni, si diceva, sono un traguardo importante.

Per questo il Comune ha voluto organizzare una serie di eventi che partiranno mercoledì 19 alle ore 18, con il saluto del sindaco Giovanni Bruschetti, del direttore della RSI Maurizio Canetta e con la proiezione del documentario dello stesso Fioroni Fiat Lux, in cui si potranno vedere i vari momenti storici e ascoltare le testimonianze di chi ha gestito la sala in passato (informazioni e programma  sul sito www.massagno.ch). Gli spunti di interesse non mancheranno: film, concerti e lo spettacolo Bianco su Bianco di Daniele Finzi Pasca.Ma diamo uno sguardo a quello che è ora il Lux e a quello che potrà diventare. «L’attuale programmazione – aggiunge Fioroni – è rimasta art-house. Ho voluto aggiungere un aspetto che secondo me mancava e cioè i sottotitoli in italiano. Una novità che i distributori hanno fatto un po’ fatica ad accettare all’inizio, ma che ora sta dando buoni risultati con una crescita di spettatori. Un aumento anche dovuto al fatto che il Cinestar si concentra sui blockbuster e lascia a noi la possibilità di avere film d’autore, ma non troppo di nicchia».

Lo stesso responsabile del Lux evidenzia quanto fatto quest’anno. «Abbiamo portato anche diverse rassegne nuove come quella legata ai documentari sul mondo dell’arte. Inoltre abbiamo continuato le iniziative ideate da Nguyen come la trasmissione – in diretta dal Metropolitan di New York e dal Bolshoi di Mosca – delle opere. E prosegue con un buon successo anche il cineclub inglese. Tutti eventi che stanno fidelizzando il pubblico».E per l’anno prossimo? «C’è un aspetto che desidero approfondire e cioè portare al Lux i ragazzi, un pubblico che ora ci manca. In proposito abbiamo delle trattative aperte con le scuole di Massagno e il gruppo genitori per organizzare degli eventi ai bambini in orari extrascolastici».

Ed è, infine, interessante riportare le definizioni che il gestore del Lux ha dato al suo cinema. «È un luogo accogliente perché abbiamo cercato di renderlo un ritrovo e non solo una sala cinematografica. Credo che sia importante far diventare il Lux un posto in cui si venga per bere qualcosa prima della proiezione e dove si possa restare anche dopo il film, magari per discuterne. Ma il Lux è anche un luogo di scoperta. Ho infatti notato che il nostro pubblico viene anche senza sapere che cosa vedrà quella sera. Lo fa per il piacere di scoprire un nuovo film. Infine cerchiamo di curare la qualità delle proiezioni, sia sotto il profilo video sia sotto quello audio. Io voglio che l’esperienza parta da quando si entra in sala fino a quando termina il film. Tengo molto a questi aspetti e credo che anche in un cinema storico come il Lux sia importante lavorare sulla tecnologia», conclude Fioroni.

Il sito web:
www.luxarthouse.ch