Progetti premiati

Oltre a quello sul recupero del lino a scopo artigianale dell’Associazione di Casa Avanzini di Curio, la Commissione culturale del Consiglio di cooperativa di Migros Ticino ha sostenuto nel 2018 altri tre progetti: sono stati devoluti 5000 franchi al gruppo Capannone Carri Carnevale di Novazzano, per contribuire alla ristrutturazione di un capannone condiviso per la costruzione di carri di Carnevale del Mendrisiotto, all’Associazione Ridere per vivere Ticino per contribuire alla realizzazione di un nuovo sito web, e all’Associazione «Ul Murin da Curzönas» per contribuire al ripristino e alla valorizzazione del vecchio mulino di Corzoneso. La Commissione culturale mette a disposizione ogni anno 20mila franchi per progetti di rilievo in campo culturale e sociale.

(Stefano Spinelli)


Il lino torna a splendere a Curio

Si consolida nel Malcantone il progetto di recupero di questa coltivazione per ottenere un tessuto pregiato – Un’iniziativa sostenuta dalla Commissione culturale del Consiglio di Cooperativa di Migros Ticino
/ 10.09.2018
di Elia Stampanoni

Il lino è una pianta erbacea annuale che può raggiungere tra i 30 e i 60 centimetri di altezza e oggi, dopo quasi un secolo d’oblio, è tornata a splendere su alcuni campi del Malcantone, più precisamente a Curio. Qui, un gruppo di lavoro all’interno dell’associazione Amici di Casa Avanzini ha sviluppato un progetto per il suo recupero a scopo artigianale, dove l’idea è quella di salvaguardare e valorizzare una coltura del passato, ma anche una cultura e un’arte andate perse attorno agli anni Settanta, quando altre fibre tessili soppiantarono il lino.

Utilizzato fin dall’antichità, il lino (Linum usitatissimum) viene coltivato sia per la sua fibra sia per i suoi piccoli semi che, di colore bruno scuro o giallo paglierino, sono contenuti in capsule. Dalla prima si ricavano tessuti, carta, medicinali e cordame, mentre dai semi, commestibili, s’ottiene anche un pregiato olio che s’impiega come alimento, vernice oppure ancora nella cosmetica.

La destinazione del lino coltivato in Malcantone sarà artigianale, per la creazione di tessuti di design e di moda che fanno così rivivere una tradizione dimenticata, come ci spiega Marianne Lang Meier, presidente dell’associazione Amici di Casa Avanzini che, attraverso il «gruppo lino», coordina il progetto: «L’idea è nata nell’autunno 2016 quando abbiamo saputo che anche Pietro, ultimo discendente della famiglia Avanzini, amava vestirsi con abiti di lino. Da lì è partito il progetto che contempla anche una collaborazione con un gruppo di tessitori e tessitrici, mentre per la coltivazione ci siamo potuti appoggiare a un agricoltore biologico di Curio che ha messo a disposizione, per una cifra irrisoria, un campo e i relativi macchinari».

I lavori agricoli sono stati concretizzati con l’indispensabile impegno di una decina di volontari che durante la stagione hanno potuto seguire la crescita dalla pianta. A fine inverno è iniziata la preparazione del terreno a cui è seguita a fine marzo la semina, quindi la sarchiatura, il controllo delle malerbe, il raccolto e, infine, l’essicazione a inizio agosto. Prima di poter essere utilizzata per la tessitura, la pianta del lino ha dovuto però subire ancora diversi lavori, sempre eseguiti manualmente sotto la conduzione di Matteo Gehringer, stampatore, tessitore e anche conoscitore della coltura del lino e dei suoi utilizzi. Un’attività artigianale impressionante per le ore di lavoro necessarie, che ben spiegano il costo finale della stoffa proveniente dai campi di Curio, dove vengono seminati annualmente dai 300 ai 500 metri lineari di lino per ottenere dai 5 ai 7 Kg di fibre tessili. «Un prodotto finale di qualità e molto resistente che ben si adatta per vestiti, sciarpe, cappelli, tovaglie o altri tessuti di moda o di abbigliamento», spiega Matteo Gerhinger che con passione, creatività e competenza ha trasmesso le sue conoscenze a tutto il gruppo.

Le tappe principali della lavorazione, tutte svolte manualmente a Curio, ricalcano quanto si faceva il secolo scorso e prevedono la battitura, la macerazione degli steli al lavatoio comunale, la gramolatura, la cardatura e la filatura.

Lo scorso 1° settembre, a coronamento del secondo anno di raccolto, si è svolta la prima festa del lino presso Casa Avanzini, un’occasione per assistere ed esercitare alcune di queste fasi che proseguono oggi anche grazie al sostegno ai fondi del Percento culturale di Migros che ha finanziato con 5000 franchi l’acquisto di alcuni attrezzi necessari per il proseguimento del solido progetto, tra cui tre gramole, tre filatoi, dei pettini per cardare e un telaio per la tessitura. «Un progetto – ha concluso la presidente Marianne Lang Meier – che può esistere grazie al gruppo di volontari che con dedizione investe diverse ore al lino di Curio, dal campo al prodotto finale».