«Evitare di seguire le mode»

Viaggi d'estate, ne parliamo con un professionista...
/ 22.05.2017
di Kian Ramezani

Intervista: in tema di viaggi, Kurt Eberhard, CEO di Hotelplan Suisse, raccomanda sempre di scegliere le mete meno gettonate – un suggerimento che permette vantaggi anche considerevoli sul piano economico. In attesa della nuova estate e del periodo delle vacanze abbiamo pensato di chiedere al responsabile di Hotelplan di chiarirci le strategie aziendali e di formulare qualche consiglio per chi vuole trascorrere vacanze tranquille.

Kurt Eberhard, il turismo in questo periodo sembra dover far fronte ogni giorno a importanti avvenimenti. Anche in ciò che riguarda le prenotazioni ha avuto modo di notare «cambiamenti di rotta» radicali?Hotelplan Suisse consente ai propri clienti di viaggiare in tutto il mondo. È quindi scontato che crisi politiche, scioperi o fenomeni naturali possano accadere di tanto in tanto. Detto questo, una serie di atti terroristici e disordini come si registrano in questi tempi non ricordo siano mai avvenuti nei decenni precedenti. 

Questo genere di eventi modifica l’attitudine dei turisti, ad esempio in rapporto agli attentati?Prendiamo ad esempio il massacro a Luxor del 1997, che è costato la vita a numerosi svizzeri.Qualche anno dopo, questo tragico attacco è stato dimenticato e i turisti sono tornati in Egitto. Oggi, siamo tutti testimoni di un’incredibile serie di drammi che avvengono principalmente in alcuni paesi musulmani. Tenuto conto della frequenza con la quale questi eventi accadono, il tempo non basta più a cancellare dalla memoria queste tragedie. 

Cosa prova quando vede che spiagge magnifiche come quelle di Antalya e di Sharm el-Sheikh sono praticamente deserte?Mi rattrista molto. I nostri partner locali hanno numerosi collaboratori che devono poter sostenere economicamente le loro famiglie. Il destino di numerose persone dipende dal turismo. Per quanto ci è possibile noi cerchiamo di aiutarli continuando a proporre queste destinazioni. Ma non possiamo costringere i nostri clienti a prenotare le vacanze in quelle mete.

Ma alcuni turisti invece continuano a ritornarci. Qual è il profilo di questi clienti?Queste mete hanno dei vantaggi innegabili. In inverno, il Mar Rosso vanta un clima temperato e c’è il sole. E inoltre, la meta dista poche ore di volo dalla Svizzera e il rapporto qualità/prezzo è imbattibile.Difficile trovare un’altra destinazione che racchiuda in sé così tanti vantaggi. 

I turisti abbandonano l’Egitto e la Turchia. Ma allora quali mete scelgono?Le alternative sono Spagna e Grecia ma anche Cipro e Portogallo.

E al di fuori del Mediterraneo?Alcune persone non esitano a far fronte a viaggi più lunghi e scelgono vacanze al mare a Cuba o alle Maldive. Altri, per contro, abbandonano l’idea del classico soggiorno e optano per vacanze più «attive». In questo contesto, il flusso dei turisti tende a riversarsi verso il nord o verso l’ovest. Scandinavia, USA, Canada hanno attualmente il «vento in poppa». Ma anche l’Oriente non è da meno.

Se ascoltiamo quanto dice il Ministro del Turismo egiziano, Sharm el-Sheikh dovrebbe essere «meno a rischio» di Nizza.E probabilmente non ha tutti i torti. Penso che ognuno di noi sia cosciente del fatto che eventi tragici possano accadere ovunque. Statisticamente parlando, si potrebbe arrivare a dire che le mete «più sicure» sono quelle dove è già avvenuto un attentato ed effettivamente è poco probabile che una destinazione venga colpita due volte di seguito. Questo modo di pensare, che può apparire cinico, è un’ulteriore riprova di quanto possa essere soggettiva una discussione sulla sicurezza.

A quali sfide siete confrontati quando i clienti abbandonano una destinazione e ne scelgono un’altra?Quando comperiamo posti volo o camere d’albergo per una determinata destinazione abitualmente molto richiesta e, improvvisamente, i clienti scelgono di non prenotarla più, la situazione diventa problematica. Cerchiamo ovviamente di compensare la mancata richiesta andando ad acquistare altre destinazioni, ma questo non è sempre così semplice, soprattutto quando bisogna reagire subito e manca il tempo.Si possono modificare le destinazioni degli aerei ma, purtroppo, non si possono spostare gli alberghi.

In questo momento i clienti svizzeri stanno effettuando le prenotazioni per l’estate. Quali consigli si sente di dar loro?Forse varrebbe la pena di assumere un atteggiamento anticiclico. Se nessuno vuole più andare in Turchia o in Tunisia perché non scegliere queste mete? Gli alberghi non saranno sicuramente affollati, il servizio sarà quindi di qualità e anche i prezzi sono vantaggiosi. Direi che, in generale, seguire mode e tendenze non è una buona idea. Ma, evidentemente, bisogna scegliere una meta in base ai propri gusti, dove si pensa di star bene. Per coloro che amano le vacanze attive la Scandinavia è un’ottima alternativa. C’è buona disponibilità, anche se si tratta di una destinazione sicuramente più cara.

Il 2017 sarà un buon anno per Hotelplan Suisse?I risultati dell’inverno sono stati buoni, anzi, molto buoni. Siamo anche molto ottimisti per l’estate. Le filiali di nostra proprietà hanno già raggiunto i tre quarti della cifra d’affari che ci ponevamo come obiettivo.Si, penso che il 2017 sarà un buon anno. Il 2016 è stato difficile, i nostri clienti sono stati influenzati dagli attentati e, giustamente, si sono dimostrati molto incerti. Sembra quasi che in questo momento desiderino recuperare il tempo perduto.