È estate o inverno? Ci sarà bello o brutto tempo? Siamo a metà o a fine mese? Sono queste le domande che si pongono i gerenti delle filiali di Migros quando devono ordinare verdura, frutta o pane. In tal modo essi cercano di evitare che nei negozi giunga troppa merce. L’obiettivo è limitare al massimo i rifiuti alimentari.
Ma questa selezione non è sufficiente: in generale l’1,4 per cento dei prodotti alimentari messi in vendita, infatti, non può più essere venduto. «Per noi è però importante che i prodotti non commerciabili ma ancora consumabili vengano utilizzati in modo ragionevole», ci spiega Julia Schaad, specialista in Ecologia alimentare della FCM.
I prodotti facilmente deperibili vengono venduti a prezzo ridotto o vengono regalati ad alcune organizzazioni di beneficenza in tutta la Svizzera. Migros infatti collabora con diversi partner per limitare lo spreco di alimentari. Recentemente, ad esempio, ha iniziato a collaborare con l’Università di Losanna, dove a metà agosto si è tenuto il vertice sul clima «Smile for Future». La cooperativa Migros del canton Vaud vi ha distribuito verdura e frutta che non poteva più essere venduta.
Ormai da più di 10 anni Migros ha stipulato contratti di cooperazione con le organizzazioni di beneficenza «Tavolino magico» e «Schweizer Tafel». Tali associazioni ricevono frutta, verdura e prodotti freschi da 248 filiali di Migros. Per raccoglierle si recano nei luoghi di vendita più volte a settimana, e a volte prendono in consegna anche prodotti direttamente dagli stabilimenti delle industrie Migros. I prodotti ricevuti (circa 1 milione di chili all’anno) vengono poi distribuiti tra le diverse organizzazioni.
Nel nostro cantone la Cooperativa Migros Ticino collabora da tempo con «Tavolino magico». Come ci spiega Luca Corti, responsabile della comunicazione di Migros Ticino, la collaborazione è iniziata nel marzo del 2013. «Entrano nel contingente, in linea di principio, i prodotti freschi che sono in uno stato di conservazione ineccepibile. La loro data di vendita è superata, ma la data di consumo è ancora valida. Vengono recuperati dal Tavolino Magico, associazione con cui collaboriamo strettamente durante tutto l’anno: nel 2018 le sono state donate 190 tonnellate di generi alimentari».
I prodotti interessati sono le derrate alimentari di tipo food / near-food / convenience e prodotti freschi. Questi ultimi sono costituiti soprattutto da prodotti da forno e a base di carne, frutta e verdura. «Dall’accorso sono esclusi invece gli alimenti surgelati», ci spiega Luca Corti. «Per quello che riguarda il costo dei prodotti che sono messi a disposizione dei clienti a prezzo ribassato, Migros Ticino persegue una politica di riduzione dei prezzi, che oscilla tra il 25 e il 50 per cento a seconda dell’assortimento, dei livelli delle scorte e degli orari di trasporto. Inoltre per ridurre al minimo gli sprechi sono praticati a volte sconti fino al 75 per cento. Dopo l’ora di chiusura della filiale, la merce con la data di vendita scaduta viene ritirata definitivamente dagli scaffali. Ciò che viene avviato al Tavolino Magico è, dal canto suo, completamente gratuito.
Come ci conferma Corti, nel 2018 sono state donate oltre 190 tonnellate di prodotti alimentari. Da un punto di vista statistico, ci spiega, il 98,6 per cento dei generi alimentari che Migros Ticino propone nei suoi supermercati o nei reparti di gastronomia, è venduto a prezzo regolare o scontato oppure è distribuito gratuitamente ad organizzazioni di pubblica utilità. «Le merci avariate o deteriorate a causa di imballaggi difettosi vengono invece immediatamente ritirate dalla vendita. Queste includono anche un 1,4 per cento di generi alimentari che Migros Ticino considera alla stregua di scarti». E cosa succede a questi prodotti, come vengono smaltiti? «Essenzialmente, del quantitativo in questione l’1,1% viene usato per la fermentazione (che dà luogo a biogas), mentre lo 0,3% entra nelle aree di compostaggio e viene quindi usato per creare fertilizzanti. Importante sottolineare che dalla fine del 2016 nessun rifiuto è inviato al termovalorizzatore» conclude Luca Corti.