Vivere una situazione del genere è come camminare su un filo: se si inciampa all’improvviso, si precipita nel vuoto. Secondo l’Ufficio federale di statistica il 13,5 per cento della popolazione svizzera vive ai margini della povertà. Apparentemente queste persone conducono ancora una vita normale, ma basta poco per farle scivolare nella miseria: le fatture del dentista o la percentuale da pagare all’ospedale dopo un ricovero. Nella quotidianità svizzera questo tipo di povertà si vede poco. Il fatto è che chi ne è colpito spesso resta nascosto. «Da noi chi non può consumare non ha accesso alla vita sociale», sostiene Urs Kiener, psicologo infantile e giovanile alla Pro Juventute. «Succede ai giovani e ai vecchi, ai single e alle famiglie.» Quando bambini e ragazzi si ritrovano in piscina o un gruppo di anziani si raduna attorno al tavolo di un bar per una partita a carte, chi deve rivoltare il franco in mano prima di spenderlo è sempre escluso.
Con la sua azione di Natale, Migros intende alleviare la miseria nascosta. Come negli anni scorsi lavora in stretto contatto con Caritas, Heks (l’organizzazione di soccorso delle Chiese protestanti della Svizzera), Pro Juventute e Soccorso d’inverno; a queste si è aggiunta oggi anche Pro Senectute. Alla fine della campagna, la somma globale raccolta sarà divisa in parti uguali dalle cinque associazioni citate. Il denaro è destinato a progetti di aiuto mirati.
Per Pro Juventute si tratta ad esempio del programma «My Future Job- Riorientamento professionale per ragazzi e giovani adulti», rivolto ai giovani che dopo una crisi personale hanno interrotto l’apprendistato. Lo scopo è che trovino un nuovo posto di tirocinio e riescano a entrare nella vita professionale. «Perché in questa fase spesso si decide se una persona trova un aggancio alla società o più tardi scivola in condizioni di vita precarie», afferma Kiener. A Pro Senectute le donazioni finiscono fra l’altro in un progetto che aiuta i parenti di anziani affetti da demenza. Heks utilizzerà i fondi per aiutare migranti qualificati nella ricerca di un posto di lavoro adeguato. Caritas coordinerà l’impegno dei volontari che aiutano i contadini di montagna nel loro lavoro. E il Soccorso d’inverno utilizzerà i fondi per coprire i costi della salute di persone ai margini della società, che spesso ne restano letteralmente soffocate. Come si vede si tratta di aiuti di vario genere, ma che hanno qualcosa in comune: contribuiscono a rimettere in piedi le persone in modo che possano muovere un passo verso la normalità.